Pan e nus mangià da spus

Un progetto che coniuga gusto e scienza, salute e sostenibilità.

Chi siamo

Un team da un'idea virtuosa

La tecnica dell'ottimazione è un progetto nato dalla passione e conoscenza del prof. Attilio A.M. Del Re - già Ordinario di Biochimica della Facoltà di Agraria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore dell'Istituto di Chimica - per i tempi passati e un futuro migliore, in termini di salute e sostenibilità.

Dal 1997, spaziando tra ricette della cucina antica e moderna, la tecnica dell'ottimazione è stata anche argomento di tesi per il corso di laurea in "Qualità e Sicurezza Alimentare" della Facoltà di Agraria (Università Cattolica, sede di Piacenza) e nella scuola di dottorato Agrisystem della sede di Piacenza.

Parallelamente all'attività accademica, si sono susseguite numerose collaborazioni con l'industria agroalimentare di processo, per mettere a punto e certificare nuovi prodotti ottimati.

Tra il 2008 e 2009 la pubblicazione di un volume per il grande pubblico che richiama altri tre volumi di argomento gastronomico. Dal 2009 un ufficio stampa dedicato alle relazioni con i media locali, nazionali ed internazionali.

Oggi il team gestito dal prof. Del Re è diventato una realtà dinamica, composto da oltre 10 collaboratori con background ricco di esperienze internazionali, e fornisce i suoi servizi ai maggiori produttori ed esportatori italiani.

Cos'è la tecnica dell'ottimazione

15/30/55... le misure della salute!

La tecnica dell'ottimazione permette di calcolare ricette perfettamente bilanciate in termini di proteine, grassi, zuccheri, fibre, aminoacidi essenziali, antiossidanti e numerosissimi (67, ad oggi) altri parametri nutrizionali.

Nelle applicazioni gastronomiche il calcolo è limitato ai fattori più importanti; gli altri sono utili per applicazioni dietetiche e mediche.

L'applicazione dell'ottimazione gastronomica agli alimenti tradizionali dell'area mediterranea dà risultati molto interessanti: gradimento uguale o maggiore rispetto alle versioni, per così dire "classiche", con piacere gustativo, senso di appagamento dopo il pasto, dovuto alla soddisfazione dei bisogni nutrizionali, e grande digeribilità.

L'esperienza gastronomica dà la possibilità di creare ricette ad hoc per varie esigenze fisiche (sportivi, anziani, bambini...) o salutistiche (diabete, celiachia...).

Cena di gala SICA 2010

Analizzando questi risultati, possiamo entrare maggiormente nel dettaglio degli effetti di OPTIMO CYBO:

  • prodotti graditi al consumatore, ad un primo sguardo e dopo assaggi "ciechi" perchè simili ai prodotti consueti e spesso più piacevoli della versione tradizionale;
  • prodotti bilanciati, che soddisfano tutte le esigenze nutritive dell'organismo umano e possono quindi essere consumati come piatti unici;
  • prodotti che soddisfano l'appetito più rapidamente e mantengono più a lungo il senso di sazietà
  • prodotti che facilitano così l'auto-regolazione delle quantità consumate, quindi un'alimentazione più contenuta e la prevenzione delle malattie del metabolismo (diabete di tipo II, obesità adulta e infantile...);
  • prodotti che, grazie all'equilibrio tra i nutrienti, risultano facilmente digeribili e non danno alcuna sensazione di appesantimento;
  • prodotti per l'infanzia, la pratica sportiva e l'attività fisica intensa;
  • prodotti che possono essere creati ad hoc per consumatori affetti da patologie come diabete e celiachia.

Dove stiamo operando

Progetto Congo: OPTIMO CYBO con l'Università Cattolica per l'alimentazione nei paesi in via di sviluppo

È tornata recentemente dal Congo Giovanna Bosto, parte del team OPTIMO CYBO.

È stata per alcune settimane nella missione di Don Romano Segalini a Dondi, ai confini dell'Uganda, per prestare il proprio lavoro e aiuto volontario ed avere anche la possibilità di raccogliere informazioni sugli alimenti e sull'alimentazione locale, per poter proporre soluzioni efficaci, semplici ed economiche, con bilanciamenti adeguati.

Dondi, Congo

Lo scopo di questa prima visita, infatti, era all'inizio umanitario. Ma, viste le competenze professionali di Giovanna e la sua collaborazione con OPTIMO CYBO, le è stato subito chiesto di dare anche un taglio, per così dire più "scientifico" alla sua visita: studiare dal vivo cosa e quanto mangiano le popolazioni locali congolesi e studiare le possibilità di miglioramenti. Nei paesi poveri il cibo è scarso ma ancora più è squilibrato, per cui si ha meno denutrizione che malnutrizione. Il problema non è dunque tanto la penuria di cibo, anche quanto gli errori nelle scelte alimentari. È un problema di cultura, insomma.

A Dondi, Giovanna Bosto ha raccolto informazioni dettagliate e complete sulle derrate alimentari disponibili e sulle quantità realmente consumate. Su questa base sarà possibile valutare la qualità della nutrizione. Grazie alla collaborazione col prof. Attilio A.M. Del Re e con l'Istituto di Chimica Agraria e Ambientale della Facoltà di Agraria diretto dal prof. Marco Trevisan, si spera di riuscire a proporre nei prossimi mesi piatti equilibrati, realizzati con derrate locali, riconoscibili come alimenti congolesi, facili da preparare, economici e graditi ai consumatori. Alla missione, come nella parabola evangelica, dopo le predicazione servono i pani e i pesci.